piazze /piàzzë/s.f. – #1. strada cittadina #2. piazza

Questo termine potrebbe costituire una delle prove più significative per la misurazione del tasso di guardiesità.

Ponendo all'improvviso la domanda: «Quale jè la piazza Grande di la Guardie?», solo un guardiese "a denominazione d'origine controllata" risponderebbe correttamente e senza esitazioni.

A chi cominciasse con riferimenti alla canzone di Lucio Dalla o alla famosa piazza bolognese da essa celebrata si può consigliare una buona dose di brasciole prima di ripresentarsi all'esame!

Quelli che hanno solo intrapreso il percorso di guardiesità mostrerebbero esitazioni cercando di avventurarsi in ipotesi stravaganti. In effetti, è difficile arrivare alla risposta giusta solamente per deduzione. Sbagliato pensare al Piano in quanto piazza più estesa, o a piazza Santa Maria Maggiore perché la più importante. Il busillis non sta nella denominazione Grande, peraltro appropriata come si vedrà, ma nella definizione di piazze, perché la piazza Grande non è una piazza!

La tradizione guardiese parla di una piazze, sola, unica, per antonomasia: "Piazza Santa Marìe" secondo la denominazione ufficiale, ma per tutti i guardiesi "la Piazze", come da secoli s'identifica dovunque la piazza principale di ogni centro urbano. La Piazza, per ogni comunità, è storicamente il centro nevralgico per le attività economiche e cuore pulsante per le relazioni sociali ("Ci videme a la Piazze!", "Vaje a la Piazze"). Nei centri piccoli può essere l'unica piazza esistente, per quelli più grandi è la più importante. La funzione sociale della "piazza" è paradossalmente evidenziata in quella scena del grande Totò che, giunto a Milano in cerca di una signora, così si rivolge in piazza Duomo a Peppino che lo accompagna: "Questa è la piazza principale, sediamoci qui. Quella, qua passa!".

Ma torniamo alla nostra Guardiagrele.

Ebbene, tutte le piazze e piazzette esistenti nella nostra città sono chiamate comunemente "larghi": lu larghe di lu Randinie, lu larghe di lu Càrmene, lu larghe di lu Pignatare, lu larghe di Santa Chiare. In alcuni casi si usa anche fare a meno di indicare il tipo di luogo: lu Piane, la Farciole, lu Cavocchje, lu Casarine, la Nivire, lu Sbaje, ma anche semplicemente San Francische. È sempre sottinteso larghe.

Invece le piazze di la Guardie sono effettivamente e tradizionalmente le strade del centro storico: via Roma, via Cavalieri, via Modesto Della Porta, via Tripio, via della Penna, via Sant'Angelo, via Murene, via Ghetto. Quella più importante, via Roma, oggigiorno definita anche lu curse, era semplicemente chiamata piazza Grande; le altre erano le piazze arrete. Per una di queste, anche oggi, i guardiesi di antica data usano l'espressione "piazze de la Penne".

Di conseguenza si usava dire "arijìresene pi li piazze arrete" quando si voleva tornare a casa senza farsi notare, o si definiva piazzare chi amava girovagare senza attendere al lavoro o alla casa. Si noti che piazzare non sono quelli che stazionano in piazza ma quelli che vanno continuamente in giro per le strade!

Un'ultima annotazione. La denominazione di Grande non deriva da un uso popolare. Il corso di Guardiagrele, prima di chiamarsi "via Roma", era ufficialmente denominato "strada Grande" e la targa con questa indicazione era ben visibile, fino a qualche anno fa, in corrispondenza della rue di Spachitte!

Ultimo aggiornamento ( 23 Agosto 2015)