L’autorevole gastronomo Beppe Bigazzi, recentemente scomparso, ripeteva spesso che la zona di Caprafico (“Crapafiche” o, per i più fini, “Caprafiche”) è un territorio benedetto da Dio per la produzione agricola. Meraviglia solo per chi non lo conosce. Lo sapevano già i Sanniti in epoca pre-romana avendovi realizzato nel limitrofo territorio della Roma l’importante insediamento urbano di Cluviae.

Il perché del nome è presto detto: deriva dal fico selvatico, propriamente «caprifico», fico da capre. Evidentemente era una pianta caratteristica del territorio.

Nella stessa area, in zona guardiese, insiste la frazione di Crognaleto il cui nome rappresenta la forma ‘ripulita’ in italiano di “crugnalete”, bosco di cornioli. La Roma, nel territorio di Casoli, non deve il nome a un impeto di megalomania, ma probabilmente e semplicemente perché anche per la Città Eterna si farebbe riferimento ad un rilievo collinare, «ruma» (mammella, “sise”).

Ultimo aggiornamento ( 25 Settembre 2022)