Un’usanza delle nostre parti, oggi praticamente scomparsa, prescriveva il saluto augurale “Santemartine!” quando si arrivava in un luogo dove si stavano producendo generi commestibili per le scorte (vino, olio, pane, salumi ecc.).

Il saluto doveva essere pronunciato immediatamente per dimostrare di non essere invidiosi e non rischiare un brusco richiamo o addirittura l’allontanamento immediato. Ad esso si rispondeva con un “Bimminute!”.

Il coinvolgimento del santo di Tours derivava dal fatto che S. Martino era associato all’abbondanza perché l’11 novembre, giorno che la Cristianità ha dedicato al popolare santo, da tempi antichissimi corrispondeva al Capodanno Celtico, festeggiato con abbondanti banchetti.

Particolare curioso: l’augurio si usava anche per la preparazione del sapone e doveva essere ripetuto ben tre volte. Il motivo era la delicatezza dell’operazione - a forte rischio di fallimento – con la quale si produceva un bene fondamentale per l’igiene e la prevenzione delle malattie.

Ultimo aggiornamento ( 04 Dicembre 2020)