Sempre interessanti le visite di fra Michele.

È giunto da noi la scorsa settimana dopo un periodo in cui è stato ospite di confratelli in Polonia. Alla sua età le grandi calure che abbiamo avuto non sono consigliabili.

Dopo aver fatto il suo giro religioso nelle principali chiese cittadine, è venuto a trovarci per trascorrere il pomeriggio chiacchierando simpaticamente fino allo sfinimento. Tra i vari argomenti è venuto fuori quello particolarmente curioso. Succede sempre.

Quando fra Michele ha accennato alla sua visita alla chiesa della Madonna del Carmine, pronta per i festeggiamenti che ci sono stati domenica scorsa, donn’Arnalde lo ha bloccato per rivolgergli una domanda: «Fra Michele, scusami ma mi è tornata in mente una curiosità che ho da qualche tempo e non ho avuto modo di soddisfare.»

Ha preso dalla piccola libreria il prezioso Glossario di Emidio Vitacolonna e ha proseguito: «Qui c’è scritto “Càrmene: Termine molto antico che indicava il secondo giorno della settimana”, il martedì. Io mi ricordo qualcosa a riguardo da bambino ma francamente non capisco la relazione tra la Madonna del Carmine e il martedì. A te risulta qualcosa?»

Fra Michele ha appoggiato lentamente il bicchiere sul tavolo per avere il tempo di ricollegare mentalmente alcune informazioni e poi ci ha spiegato: «A dire la sincera virità, io ho sempre sentito parlare del mercoledì perché in tutti i monasteri dei Carmelitani si celebrano i “Mercoledì del Carmine”. Se vuoi ti racconto brevemente l’origine, alquanto curiosa, di queste celebrazioni.». Al nostro assenso ha subito proseguito.

Madonna Bruna nella basilica del Carmine a Napoli

«Era il 1500, me lo ricordo perché è cifra tonda. Il Santo Padre dell’epoca aveva indetto il giubileo, particolarmente importante proprio per la cifra dell’anno. Un gruppo di devoti napoletani si avviò verso Roma in processione dietro l’icona della Madonna Bruna, proveniente dalla Palestina e venerata presso la chiesa del Carmine a Napoli.

Avvenne che durante il tragitto si registrarono numerosissime guarigioni miracolose, tanto che a Roma si decise di esporre la sacra immagine nella stessa Basilica di San Pietro. Però, anzi, per fortuna, i miracoli continuarono anche durante l’esposizione nella Città Santa. Questo preoccupò la curia romana perché i pellegrini, con le voci che si erano già diffuse, affluivano in numero molto maggiore e si dirottavano verso l’icona. Insomma, dopo soli pochi giorni, richiesero “caldamente” di riportare l’immagine a Napoli. I fedeli napoletani, pur capendo poco la richiesta, obbedirono prontamente e ritornarono nella loro città.

Nel viaggio di ritorno si ripeterono le numerose guarigioni miracolose e naturalmente all’arrivo a Napoli fu festa grande. Il sovrano dell’epoca decise allora di indire un giorno di grandi festeggiamenti per la Madonna Bruna del Carmine. Quel giorno si verificarono nuovamente le guarigioni miracolose ed era un mercoledì. Questo fu il motivo per il quale a Napoli e poi in tutto il Regno di Napoli il giorno di mercoledì venne dedicato alle devozioni verso la Madonna del Carmine. Certamente questo avveniva anche a Guardiagrele e certamente portò a identificare il giorno del mercoledì come “lu Càrmene”!».

Siamo restati affascinati dal racconto e la sera stessa ho cercato informazioni più precise: il papa era Alessandro VI, il re di Napoli era Federico I d’Aragona e il giorno della festa indetta dal sovrano fu mercoledì 24 giugno 1500. La foto che riproduciamo mostra l’edicola marmorea della basilica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore a Napoli. L’icona al centro è la Madonna Bruna protagonista del pellegrinaggio giubilare del 1500, quella a cui i napoletani si rivolgono nell’invocazione “Mamma d’o Càrmene!”. Davanti a essa fu ammazzato Masaniello, proprio nella ricorrenza annuale della festa religiosa, il 16 luglio.

Arrivederci, fra Michele, probabilmente a Natale!

Ultimo aggiornamento ( 30 Aprile 2018)