Diciamolo subito: alla Cantine questa Befana non piace.

Quasi certamente non sarà colpa sua ma qualcuno, da un po’ di anni e senza troppo clamore, deve essere intervenuto per indurla a cambiare attività.

Sì, certo, continua a distribuire i suoi doni ma questi non sono più quelli di una volta. Ormai è accettato da tutti che arrivi di notte a portare dolciumi ai bambini. Anche il carbone è fatto essenzialmente di zucchero. Proprio un bel messaggio quello che si continua a trasmettere da parte di tutti i media prima di ricominciare a discutere dei gravi problemi di obesità infantile! Abbiamo notato, poi, che negli ultimi anni quella che era una simpatica vecchietta assomiglia sempre più ad una inquietante strega: notate che il fazzoletto annodato sotto il mento è sempre più spesso sostituito dal cappello da strega. Cominciamo a sospettarne i motivi.

La Befana

Tra qualche tempo un altro qualcuno si accorgerà di questi messaggi contrastanti e temiamo fortemente per le sorti della nostra vecchietta. Rimarrà il giorno dell’Epifania, utile solamente come pilone di sostegno per un ponte di festività.

Molti di voi ricorderanno che non è stato sempre così: ricordatelo anche ai vostri figli e nipoti, magari parlando loro della Befana tradizionale, quella di questa immagine che nella sua gerla non porta leccornie ma regali. Sottolineiamo che si tratta di regali e non dolciumi!

Anni fa c’era il cenone di magro della vigilia di Natale, c’era il pranzo di Natale e quello di Santo Stefano costituito in gran parte da cibi di recupero. È arrivato poi, in tempi relativamente recenti, il cenone di fine anno. Fino all’ultimo dopoguerra questo cenone coinvolgeva una sparuta minoranza di cittadini. Molti andavano a dormire alla solita ora senza porsi tanti problemi, altri cenavano normalmente per poi attendere la mezzanotte per un botto con lo champagne (sostituito successivamente e lodevolmente con del nostrano ottimo spumante).

Fino a quest’epoca e per un paio di decenni successivi, la Befana consegnava esclusivamente giocattoli.

A Guardiagrele non c’era ancora alcun negozio specializzato. C’era l’emporio di Isaia Rosica (Jisaji’), nei locali dell’attuale “Mimò” in via Roma, che dagli inizi di dicembre si trasformava in negozio di giocattoli, ricolmo di ogni bendidio. I bambini venivano accompagnati dai genitori a prenotare i doni che la Befana avrebbe provveduto a consegnare. Accadeva poi che i bambini non aspettavano che l’Epifania: il Natale era un pegno che bisognava pagare ai genitori, pegno costituito da letterine di Natale e poesie recitate all’impiedi su di una sedia. Dopo il Natale iniziava questo piccolo periodo di avvento laico in cui tra i bambini si discuteva su cosa avrebbe portato la Befana.

Poi arrivava finalmente il grande giorno e già dalla mattina presto, il 6 gennaio, per le strade sciamavano i bambini a mostrarsi reciprocamente i giochi e a inaugurarli sul campo. Era un peccato rientrare a casa per il pranzo. Nei giorni successivi si era a scuola ma il pensiero tornava ai nuovi giocattoli che ci aspettavano a casa.

Adesso i doni sono sotto l’albero di Natale portati da Babbo Natale e i bambini hanno difficoltà a giocare nel giorno dedicato agli impegni di famiglia. Tutto rimandato, purtroppo, ai giorni successivi quando all’attenuarsi dell’interesse per i regali ricevuti aumenta l’introduzione di cibi ipercalorici.

E dopo tutto questo a qualcuno è venuta la bella idea di indurre la Befana a portare dolciumi! Questo “qualcuno” andrebbe considerato un emulo di Erode! Tanto più che proprio nel periodo natalizio (28 dicembre) la Chiesa ricorda i Santi Innocenti vittime di quell’antico massacro. Non sarebbe male che in quella giornata si dedicasse un pensiero alla salvaguardia dell’infanzia contro gli abusi alimentari tipici del periodo.

In conclusione, ci piacerebbe che a Natale i doni si limitassero a “pensierini” (guanti, sciarpa, berretto ecc.), ridimensionando Babbo Natale, l’esotico Santa Claus: lasciamo che si occupi delle popolazioni nordiche che hanno altre tradizioni.

Per noi torni la Befana a far felici i nostri bambini senza danni per la loro salute.

Ultimo aggiornamento ( 03 Ottobre 2018)