Premessa

Le regole ortografiche del dialetto guardiese non sono mai state definite e gli autori che si sono cimentati nella scrittura dialettale hanno dovuto spesso adattare autonomamente le regole della lingua italiana alle particolarità del dialetto.

Nei lavori condotti presso la “Cantine de la Croche” si è scelto di adottare un sistema di regole mirate a facilitare l’intermediazione tra chi scrive e chi legge, due figure che sull’argomento hanno nella quasi generalità informazioni diverse a causa dell’assenza di regole sufficientemente diffuse e condivise. Questo sistema di regole può essere definito di “Ortografia Funzionale” ed è ampiamente riconducibile a un sistema di Ortografia Etimologica più che a quello di Ortografia Fonetica, maggiormente adottata in ambienti accademici. L’intento dichiarato è quello di privilegiare l’identificazione delle parole rispetto ad una loro puntuale e precisa rappresentazione fonetica.

Il sistema adottato consente di tener conto delle peculiarità del nostro dialetto allineandosi alle regole definite da Cesare De Titta e adottate da Domenico Bielli nella compilazione del suo “Vocabolario Abruzzese”.

L’Ortografia Etimologica consente già in sé di realizzare una scrittura semplice e pulita, facilmente fruibile dal lettore che si esprime in altro dialetto dello stesso territorio. Ognuno di essi può agevolmente applicare al testo la sua pronuncia locale.

La leggera differenza tra pronuncia e grafia evidenzia un’importante caratteristica del sistema adottato che lo discosta dalla lingua italiana e lo avvicina al francese in cui, attraverso poche e semplici regole, è possibile individuare la corretta pronuncia dei testi.

Nello specifico, le regole riportate nel seguito si discostano da quelle dell’Ortografia Etimologica essenzialmente per “quelle parole che in bocca al popolo hanno subito tali mutamenti da perdere, se riprodotte nella forma etimologica, la loro fisionomia dialettale” (Bielli).

Con il sistema di Ortografia Funzionale si vuole anche realizzare una resa grafica formalmente corretta ma più semplice rispetto a quella, maggiormente attrezzata dal punto di vista scientifico, che vede tra gli iniziatori lo studioso celanese Eligio Villa con la sua “Grammatica e ortografia dei dialetti abruzzesi”, edita dall’aquilana Japadre nel 1992.

L'Alfabeto Guardiese

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