(07.10.1878 - 11.03.1918)

Primo dei dodici figli di un medico aquilano, Andrea Bafile era nato il 7 ottobre 1878, occasionalmente a Monticchio, una frazione di Bagno, all’epoca comune autonomo, ma successivamente integrato in quello de L’Aquila.

Il giovane Andrea possedeva una spiccata propensione per le materie tecnico-scientifiche e fu naturale che frequentasse l’Istituto Tecnico cittadino. Una volta conseguita la licenza, l’amor di Patria, la passione per la vita militare e l’interesse per le tecnologie d'avanguardia non poterono trovare uno sbocco più appropriato della R. Accademia Navale di Livorno dalla quale uscì il 21 dicembre 1899 con il grado di Guardiamarina. Cominciò così una serie di esperienze su navi diverse che lo portarono a conseguire il grado di Tenente di Vascello l'8 settembre del 1907.

Nei vari incarichi che ricoprì prima dello scoppio della Grande Guerra ebbe modo di distinguersi in molti e svariati modi arrivando a ricevere, il 9 luglio del 1913, un pubblico encomio del Consiglio Superiore di Marina per i suoi studi su congegni di mira innovativi per l'artiglieria navale e una Medaglia d’Argento al Valor Militare per aver salvato la nave "Quarto" sulla quale era imbarcato in occasione di un pericoloso incendio divampato il 23 aprile del 1913.

La sua passione per le novità tecnologiche lo indusse a conseguire il brevetto di pilota militare nell'appena costituito Corpo Aeronautico Militare facente capo alla Marina. Per la sua perizia tecnica fu chiamato da Gabriele d'Annunzio a partecipare alla spedizione aerea sulla base navale austriaca alle Bocche di Cattaro (4/5 ottobre 1917). Per la spedizione progettò una serie di dispositivi innovativi che consentivano il volo strumentale, dispositivi rivelatisi essenziali per la riuscita della spedizione. A tutti i partecipanti fu conferita una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Nei giorni che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto Bafile si trovava ancora in licenza per curare una grave lesione alla cornea dell’occhio sinistro riportata durante l’impresa di Cattaro. Non erano momenti in cui un carattere come il suo poteva consentirgli di rimanere spettatore e quindi, tralasciando le cure, chiese il rientro immediato in servizio nelle zone di operazione. Venne assegnato alle Forze Armate di Marina operanti sul fronte terrestre e il 12 novembre del ’17 ottenne il comando di una Compagnia del Reggimento Marina, in via di costituzione, destinato a operare nelle zone paludose del Basso Piave. Per le capacità dimostrate, il 27 dicembre fu nominato Comandante del Battaglione "Monfalcone", posizione che lascerà il 2 marzo 1918 per subentrare al comando del battaglione d'assalto Caorle composto di marinai arditi. Quello che accadde pochi giorni dopo è efficacemente descritto nella motivazione del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

In essa si legge che, nella notte tra il 10 e l’11 marzo del 1918, nella foce del Piave a Cortellazzo, nel Comune di Cavazuccherina (ora Jesolo), Andrea Bafile volle condurre personalmente una ricognizione notturna tra i canneti e gli acquitrini della sponda opposta in mani nemiche. Compiuta la missione, mentre si accingeva a imbarcarsi per rientrare nelle linee, si accorse dell’assenza di uno dei quattro Marinai Arditi che lo accompagnavano nella missione. Non esitò a tornare indietro per cercarlo. Il ritardo accumulato fu decisivo perché la traversata di rientro avvenne sotto il fuoco nemico alla luce dell'alba ormai incipiente. Bafile fu mortalmente ferito quando ormai era prossimo alla riva amica.

L’eroe spirò poche ore dopo, ma avendo avuto modo di riferire l’effettiva consistenza delle forze che si contrapponevano sulla sponda opposta. Dalle informazioni acquisite gli alti comandi raggiunsero la consapevolezza dell’inutilità dell’attacco in forze che si stava preparando in quel luogo perché, in realtà, non sussistevano pericoli immediati di un attacco nemico. Conseguentemente gran parte degli uomini e dei mezzi vennero riposizionati nella parte più a monte del fronte dove ebbero modo di fornire un contributo significativo alla decisiva controffensiva che qualche mese dopo condusse alla vittoria finale.

Le spoglie del Comandante Bafile vennero sepolte nel Cimitero Marinaio di Ca’ Gamba a Cavazuccherina e rimasero in quel luogo per alcuni anni fino alla gloriosa traslazione nel Sacrario di Bocca di Valle a Guardiagrele dove vennero collocate il 20 settembre del 1923.

Il Sacrario di Andrea Bafile fa parte del complesso monumentale della Sagra della Maiella, opera di grande valore artistico e di alto significato civile, dedicata a tutti i caduti abruzzesi e molisani. Unica opera dedicata ai caduti a livello regionale, costituisce ancora oggi un richiamo per chi ha sensibilità verso valori non solo civili e artistici ma anche paesaggistici, a motivo della sua splendida collocazione nell’ambito del nostro territorio.

Ultimo aggiornamento ( 09 Marzo 2025)