Per quelli che continuano a confondersi e, purtroppo, a spargere confusione, è bene specificare chiaramente che questa solennità riguarda il concepimento di Maria nel grembo di Anna, moglie di Gioacchino e non l’Incarnazione di N. S. Gesù Cristo nel seno della stessa Maria (questo evento è riferibile al giorno dell’Annunciazione, 25 marzo, ovviamente nove mesi prima del Natale).

La solennità riguarda uno dei dogmi più recenti della Chiesa cattolica romana e, di conseguenza, risulta distintiva rispetto a tutte le altre confessioni cristiane. Fu proclamato dal papa Pio IX nel 1854 con la Costituzione Ineffabilis Deus.

Il dogma riconosceva un antichissimo convincimento nel mondo cristiano che, in Oriente, già nell’VIII secolo festeggiava la «Concezione di sant’Anna».

D’altronde, i dogmi sono verità da sempre ritenute tali che la Chiesa decide di confermare solennemente perché superiori alla ragione pur non essendo irragionevoli. In tal modo si evita anche che periodicamente qualcuno torni a tirar fuori l’argomento per agitare i fedeli su materie più oggetto di fede che di ragione.

Della nascita di Maria si hanno notizie soprattutto in alcuni testi apocrifi che narrano di Gioacchino, uomo pio e benestante ma con il cruccio della mancanza di figli che lo condizionava pesantemente nella vita sociale. Ormai in età avanzata e con la moglie Anna sterile, decise comunque di ritirarsi in preghiera nel deserto fino a quando la sua richiesta non fosse stata esaudita. Un angelo gli annunciò l’accoglimento della sua richiesta come già era stato fatto a sua moglie Anna.

La nascita di Maria diede luogo sin dall’antichità ad una presa di coscienza intuitiva da parte dei fedeli sul fatto che doveva essere ricondotta ad una Immacolata Concezione.

In epoca medievale molti teologici tra i più importanti si erano dichiarati convinti di questo fatto e addirittura l’ordine religioso militare di Calatrava prevedeva un voto specifico a sua difesa (votum sanguinis, per una verità da difendere fino al martirio).

Pochi anni dopo la proclamazione del dogma, fu la stessa vergine Maria a confermarlo presentandosi con «Io sono l'Immacolata Concezione» a Bernadette Soubirous a Lourdes.

Un cero per la Santissima

I luoghi di culto espressamente dedicati alla Madonna Immacolata sono abbastanza pochi a causa della proclamazione del dogma piuttosto recente. Nel territorio guardiese non se ne trovano ma sono tantissime, tuttavia, le immagini sacre che la pietà popolare ha voluto collocare, spesso a ricordo dell’apparizione di Lourdes.

Nel periodo della ricorrenza non è difficile trovarle, specialmente nelle chiese più importanti.

Ultimo aggiornamento ( 09 Dicembre 2024)