"Cianche" e "cianchette", il dialetto che fa lo sgambetto
Abbiamo più volte ricordato che ci sono parole del nostro dialetto rimaste vittima di pregiudizi derivanti esclusivamente da ignoranza. Questa volta trattiamo di un caso in cui l’ignoranza ha colpito addirittura a due livelli.
Per cominciare a mettere a posto le cose, diciamo subito che non stiamo parlando dello sgambetto, perlomeno non esattamente. Molti ricorderanno che nei campi di calcio di una volta capitava di ascoltare la buffa espressione: “Arbitro, mi ha messo la cianca!”. Anche se tutti sorridevano compatendo l’ignoranza del malcapitato, dobbiamo dire che, in realtà, questa supponenza era abbastanza fuori luogo. Quella era un’espressione in italiano corretto e, pensate un po’, anche di un certo lignaggio! Ricostruiamo, a grandi linee, il percorso di questa parola ma procedendo all’indietro.
Fino alla prima metà del ‘900 si usava ancora nel nostro dialetto la parola cianche con il significato di “gamba”. Il vocabolo è anche attestato in tal senso da Modesto Della Porta. Dopo quegli anni si è usato esclusivamente il termine cosse. Tuttavia, l’espressione “mette la cianche”, ovvero “mettere la gamba”, per significare “fare lo sgambetto” è usata ancora oggi. Qualcuno usa anche la forma “fa’ la cianche” ma, per quanto detto, essa non ha molto senso. Si può usare, invece, come alternativa “fa’ la cianchette” perché, come da “gamba” deriva “gambetta” (o “sgambetto”), da cianche deriva cianchette. Ancor di più: i buoni vocabolari di italiano riportano anche il termine “cianchetta”, proprio con il significato di “sgambetto”.
Se ci fosse poi qualcuno convinto che cianche sia una parola dialettale inventata chissà quando da chissà chi, ebbene non è così. Molti vocabolari di italiano riportano un antico “cianca” come variante regionale di “zanca” (gamba) e quest’ultimo non è un termine inconsueto: “Volse la testa ov’elli avea le zanche” è il verso 79 dell’ultimo canto dell’inferno nella “Divina Commedia” e ora si provi a dire che il Padre Dante non curasse bene la lingua in cui si esprimeva!
Quindi non era proprio il caso di prendere in giro il calciatore che si lamentava perché gli avevano “messo la cianca”. Qualche sorrisino si poteva ammettere, però, quando si ascoltava un calciatore lamentarsi dell’avversario simulatore di un fallo con l’espressione “Arbitro, ha fatto la ‘mpegna!”.
Quante ne succedevano su quei terreni dove il calcio si praticava in modo ancora genuino!
Ultimo aggiornamento ( 22 Marzo 2016)