Chi si dice? - Cròneche da la puteche

Le Cantine Guardiesi

 

Quando si spiega a chi non è delle nostre parti che, da noi, le «cantine» non erano locali sotterranei o seminterrati adibiti a deposito di oggetti non più utilizzati o di derrate alimentari, la reazione è sempre abbastanza divertita di fronte a tale bizzarria. Questi interlocutori non sanno che il significato da noi attribuito, taverne o osterie, è esattamente quello presente nello spagnolo e simile a quello del francese e dell’inglese, tanto che non ci parrebbe avventato presumere la sua adozione durante i secoli di dominazione spagnola.
Le nostre cantine erano in effetti taverne o osterie e quindi esercizi pubblici, di tipo evidentemente diverso, accomunati, però, dall’essere mescite di vino. Senza somministrazione di vino non potevano essere cantine e infatti esistevano fiaschetterie, per la vendita di vino imbottigliato, oppure caffè (successivamente chiamati bar) in cui ci si poteva intrattenere come nelle cantine ma che snobbavano la mescita di vino.
Le cantine potevano essere osterie con piccoli spuntini; trattorie, con preparazioni calde; oppure vere e proprie taverne con disponibilità di alloggio.
Questi locali sono rimasti nella nostra storia, sia pur quella definita “minore”, per l’importante funzione sociale che essi svolgevano. Nelle pause di lavoro o al termine della giornata lavorativa erano confortevoli luoghi di aggregazione, specialmente nei periodi freddi; diventavano punti di ristoro, nei mesi caldi o per quelli che arrivavano nel centro cittadino dalle località circostanti per consulti o compravendite, spesso dopo una sveglia prima dell’alba e un viaggio a piedi.
Nessuna meraviglia, quindi, per il loro numero che risultava pure insufficiente in occasione di fiere e mercati.


Giansante Dell’Arciprete

 

 

ALMANACCHE

GUARDIJANE

 

Apre lu


Tabbillozze!

(Prospetto dei mesi e dei giorni)

 

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Prima Parte:

Guardiese - Italiano

Seconda Parte:

Italiano - Guardiese

 

 

 

Cari amici di questa "Cantine",

come si usa dire da queste parti, “parleme nu’ fesse a la vote. Mu parle ji’”!

Sta montando un’inconsistente polemica sulle dichiarazioni del maestro Enrico Melozzi dopo il successo di ascolti de “la Notte dei Serpenti”, spettacolo di piazza e di televisione da lui ideato e diretto.

L’innesco è stato dato da chi ha voluto riplasmare le parole del maestro che, prese per altro verso, risulterebbero addirittura banali. Infatti, cosa c’è di più ovvio che sottolineare la necessità di smussare le asperità dialettali quando si vuol rendere un prodotto della nostra cultura tradizionale fruibile ad una platea che superi l’ambito strettamente locale? E se poi aggiunge che sarebbe opportuno avere a disposizione un dialetto standard da utilizzare per questo tipo di operazioni, dov’è lo scandalo? Invece, artisti e accademici vengono coinvolti nella polemica con vesti stracciate al grido di “Melozzi vuole imporci un dialetto unico e fasullo!”.

Le polemiche hanno spesso un tornaconto per i protagonisti e risultano divertenti per chi le segue spassionatamente dall’esterno dell’agone. Per evitare di farsi cattivo sangue, vogliamo ricordare che queste cose si sono sempre fatte e lo stesso maestro Melozzi non vuole attribuirsi meriti da pioniere: tutta la grandiosa canzone napoletana è nata per opera di raffinati scrittori e poeti che in molti casi napoletani non erano e, quando lo erano, non si esprimevano in dialetto partenopeo nella vita quotidiana (si pensi, ad esempio a D’Annunzio).

Il popolo dei vichi cantava quelle canzoni senza porsi problemi quando il testo non era proprio familiare.

Vogliamo poi dimenticare Eduardo e i suoi aggiustamenti per le platee lontane dall’area campana?

E Gilberto Govi con il suo altrimenti incomprensibile genovese? E Cesco Baseggio?

Tantissimi i casi. Anche il nostro Modesto Della Porta fu costretto a subire interventi proditori sui testi con le stesse finalità.

Insomma, ha senso chiedere opinioni all’encomiabile Setak facendo riferimento a Melozzi come colui che vorrebbe imporre a tutti noi abruzzesi un dialetto omologato per spregevoli obiettivi commerciali? Stessa cosa per gli altri intervistati pur di far montare la polemica aspettando la dichiarazione (comprensibile) che loro non lo farebbero mai. Ognuno ha i propri obiettivi - pensate un po’: anche politici - e continui pure a perseguirli legittimamente.

Noi restiamo a guardare perché (lo confessiamo) al vaudeville ci siamo sempre divertiti.

Cari saluti a tutti dal vostro

Giansante "lu Principale"

 

(19.09.2025)

Ultimo aggiornamento ( 29 Settembre 2025)

 

 

Cosa c'entra Guardiagrele con la battaglia di Lepanto?


Cliccate sull'immagine e ad un certo punto della videoclip verrete a conoscenza di alcuni fatti incredibili!

Ultimo aggiornamento ( 23 Dicembre 2024)

 

Si sente parlare molto spesso di luoghi dell’anima o del cuore e tra questi ce ne sono anche di molto particolari perché non riguardano la geografia ma, potremmo dire, più strettamente la topografia, ovvero dei punti di riferimento del territorio. A Guardiagrele se ne potrebbero individuare tanti anche se non tutti impressi allo stesso modo nell’animo e nella mente. Uno di questi punti caratteristici è certamente la Fonte di Grele.

Non stiamo parlando della località, abbastanza indefinita nei suoi confini, un tempo dotata di centro abitato autonomo e addirittura titolare di feudo. Ci riferiamo proprio a quella fonte munita di una importante fontana di pietra e di pietre.

Ultimo aggiornamento ( 29 Settembre 2025)

Continua...

 

Non sappiamo quanti cittadini siano a conoscenza del Bando indetto dal Comune di Guardiagrele riguardante la scalinata cosiddetta “dei Cento Gradini”. Forse voi che leggete non avete neanche presente che stiamo parlando di quella scalinata che un tempo chiamavamo “li Scalelle di li Pisciarille”. Collegano la via Occidentale, in corrispondenza della gradinata che scende dalla Neviera, con l’incrocio dove termina via Alcide Cervi (“la discese di l’Ammazzature”), proprio nel punto in cui una volta si sversavano i maleodoranti “pisciarille”.

Ebbene, con scadenza 31.12.2024, ossia fine mese, l’Amministrazione Comunale ha indetto un concorso di idee per la riqualificazione dell’opera. Si cerca un’idea buona per rifare la scalinata premiando, come si legge nel bando, la «valorizzazione dell’identità culturale, architettonica, storico-culturale tipica locale sia da un punto di vista architettonico che artigianale». Descrizione incerta ma obiettivo chiaro.

Quel che preoccupa un po’, invece, è il passaggio in cui si dichiara l’intento di valorizzare «la figura del poeta locale Modesto Della Porta»!

Ultimo aggiornamento ( 29 Settembre 2025)

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La decisione dell’Amministrazione Comunale di ricordare la nascita del nostro illustre poeta, Modesto Della Porta, collocando quattro ulteriori panchine nella parte più frequentata del centro storico di Guardiagrele ha suscitato un buon numero di critiche da parte di cittadini.

Il Sindaco Di Prinzio, forse perché avrà captato alcune di esse, si è premurato di pubblicare un post su Facebook in cui, elogiando l’iniziativa della sua Amministrazione, fornisce una serie di informazioni che “a posteriori” dovrebbero salvaguardarlo da ogni possibile critica.

Tuttavia, come ogni cittadino che ha a cuore il bene pubblico (diverso dal bene delle Amministrazioni a qualsiasi livello), riteniamo che la questione non possa essere chiusa. Se il risultato è discutibile e viene, giustamente, discusso, non ci si può limitare ad una valutazione positiva superficiale solo per alcuni aspetti. Almeno come insegnamento per il futuro, è bene che il maggior numero di particolari vengano riesaminati e magari scoprire che, anche quegli aspetti che apparivano positivi, forse non lo erano o, magari, non tanto quanto percepito sbrigativamente.

Proviamo a fare questo esercizio seguendo le affermazioni del Sindaco che analizza in particolare la situazione della panchina di largo Auriti, quella con le caratteristiche, tutto sommato, migliori. Per le altre, il discorso va scalato.

Ultimo aggiornamento ( 29 Settembre 2025)

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Avviso

Ricordiamo che tutti gli articoli pubblicati in passato sono visualizzabili nelle sezioni Archivie, Bone Parole o Vache di Sale.

La sezione "Filmitte" contiene i link alle clip in cui "Alonzo" e Fabrizia Finamore recitano alcuni loro componimenti in dialetto guardiese.

Ad ogni modo, se avete curiosità sul nostro dialetto, su vocaboli o su modi di dire curiosi e caratteristici, scriveteci all'indirizzo di posta elettronica info@coseguardiane.it. Al circolo saremo lieti di trovare il modo di soddisfarle.

Parlate in dialetto, scrivete in dialetto e... contate su di noi!