La parola è ormai poco usata perché sono quasi scomparse le figure da essa indicata: i mezzadri.
Comunque, se pensate che il termine non è altro che un’antica deformazione di socio introdotta dal popolo ignorante, in parte vi sbagliate, ma dalla parte che non vi aspettate!
E sì! Perché in tutti i vocabolari italiani è riportato il termine «soccio» come equivalente di «soccidario» ovvero colui che ha la responsabilità operativa in un contratto di «sòccida».
Venendo al dunque. La sòccida è una tipologia di contratto agrario prevista già nell’antica Roma in varie forme. Il suo nome, in effetti, deriva da «socius», ma “socce” corrisponde legittimamente a «soccio».
Detto che nel nostro dialetto, nel corso dei secoli, il significato di “socce” è stato esteso a tutti i concessionari nei contratti agricoli (compresi i mezzadri), con le leggi che hanno uniformato quasi integralmente questi ultimi, il «soccio»/«soccidario» vero e proprio è previsto solo in casi marginali.
Ultimo aggiornamento ( 04 Dicembre 2020)