/bbïttïmà/ v 1/a – lamentarsi continuamente, borbottare; brontolare
Questo verbo, ancora abbastanza usato nella parlata più tradizionale, sta ad indicare comunemente il borbottio o brontolio ma, più precisamente, definisce un lamentarsi in maniera esasperante. Meno usato è il sostantivo da cui deriva, bìtteme ovvero "pìttima", anch'esso attestato nel Glossario di Emidio Vitacolonna. Proviamo a ricostruirne la curiosa storia.
Originariamente con il termine "epìttima", o "epìtema", si indicava un particolare cataplasma (dal greco epithema, posto sopra) a base di decotto di vino con aromi. Successivamente si cominciò ad usare la forma aferetica "pìttima" con significato esteso ad un curioso personaggio di cui si ha notizia nelle cronache delle repubbliche marinare genovese e veneziana.
La pìttima veniva pagata dai creditori per infastidire i debitori morosi ricordando loro insistentemente il debito non onorato. La loro azione prevedeva un pedinamento sfiancante (rimanere attaccati come un cataplasma) con lamenti continui sulle difficoltà causate al creditore dal mancato adempimento. L'imbarazzo del debitore era accentuato dall'uniforme rossa della pìttima che in tal modo dava anche evidenza visiva allo stato di morosità. Ovviamente queste figure erano tutelate dallo Stato e il debitore non poteva assolutamente nuocere ad esse.
Anche se la pìttima, a volte, poteva ritenere opportuno gridare a gran voce, solitamente ricorreva ad un lamento continuo, sommesso, insistente ed esasperante. Da qui il verbo "pittimare" usato in molti dialetti, anche meridionali, ma escluso nei vocabolari di lingua italiana, almeno quelli più noti o diffusi.
Leggendo queste righe a molti verrebbe da auspicare la reintroduzione di questa figura, rivelatasi molto efficace qualche secolo fa. Meglio non pensarci. Le recenti leggi contro lo stalking ne impedirebbero l'impiego.
A proposito, se si cerca la traduzione italiana di stalking si incontrano parecchie difficoltà. Il termine viene spiegato come "sindrome da molestatore assillante". Ma questo non è proprio quello che vuole provocare la "pittima"? E allora, grazie a questa "perla guardiese", non sarebbe il caso di tradurre stalking con "pittimazione"?
Ultimo aggiornamento ( 03 Luglio 2019)